lunedì, Ottobre 14, 2024
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Cartone ondulato per imballaggi: ecco le varie tipologie

Durante le spedizioni o i traslochi, è fondamentale riuscire ad imballare al meglio tutti i prodotti.

Per quanto riguarda gli imballaggi per gli oggetti più fragili e soggetti a rottura, il cartone ondulato è una soluzione pratica, versatile e non eccessivamente dispendiosa. Se si ha una simile necessità, questo cartone ondulato di Imballaggi 2000, punto di riferimento nel settore delle spedizioni, può rappresentare la soluzione ideale in virtù dell’ottimo rapporto qualità – prezzo.

Nelle prossime righe andremo a vedere insieme quali sono le varie tipologie di cartone ondulato per gli imballaggi.

Come è composto il cartone ondulato

Il cartone ondulato è uno dei principali materiali utilizzati per l’imballaggio. È composto da due fogli di cartone piano, che prendono il nome di copertine e da uno o più fogli con una struttura ad onda. 

Attraverso dei materiali collanti, vengono messi insieme tutti i fogli di carta e si viene a creare il cartone ondulato.

Nel momento in cui vengono utilizzati più fogli ondulati, viene posizionato un ulteriore foglio di cartone bianco, che prende il nome di foglio teso centrale. Il numero di fogli ondulati presenti nel cartone gli danno anche il nome e prendono il nome di cartone ondulato a onda singola, cartone ondulato a onda doppia e così via.

Il cartone ondulato si differenzia tramite i suoi elementi che variano per materiale, spessore e grammatura.

In base al numero di onde, il cartone, avrà delle caratteristiche meccaniche differenti.

Come variano le copertine del cartone ondulato

Esistono diverse tipologie di copertine che vengono classificate in base al materiale e alla grammatura. Per quanto riguarda i materiali, sono disponibili quattro possibilità, che sono: kraft, liner, test e camoscio. 

La kraft (K) è considerata la carta con le migliori caratteristiche meccaniche. Viene realizzata principalmente utilizzando della pasta chimica di conifera di solfato.

La liner (L) è una carta che gode di un’ottima resistenza meccanica e viene realizzata utilizzando uno o più strati di materie fibrose.

Il test (T) gode di buone proprietà e, il suo metodo di produzione, è molto simile a quello della liner.

Il camoscio (C) è la versione meno costosa e meno raffinata. Viene realizzata con pasta di recupero. 

Tutte e quattro le tipologie appena viste possono essere prodotte tramite l’utilizzo di finiture bianche. 

Passando poi alla grammatura abbiamo invece dieci classi differenti tra loro per quantità di peso. Il minimo è di 125 grammi per metro cubo e il massimo arriva a 440 g/mq.

Quali sono le varie tipologie di onde in un cartone ondulato

Una volta aver visto le varie tipologie di copertine, passiamo ad analizzare le onde. Anche in questo caso variano per materiali e grammatura. 

Per quanto riguarda i materiali, quelli più utilizzati a livello qualitativo decrescente sono: semichimica scandinava (SS), semichimica (S), uso semichimica (US), medium (M), fluting (F). 

Le grammature utilizzate, invece sono otto. Quattro vengono utilizzate per le semichimiche e la medium e altrettante per la fluting. 

Inoltre, le onde, variano in base alla loro tipologia. L’onda alta (A) ha uno spessore maggiore ed è in grado di offrire un’ottima resistenza a compressione verticale e ammortizzazione. Viceversa, non riesca a garantire la dovuta resistenza a compressione in piano, e la sua stampabilità non è molto buona. 

L’onda media (M) ha uno spesso leggermente inferiore. La sua stampabilità è migliore ed ha anche una buona resistenza a compressione sia verticale che in piano.

Infine, l’onda bassa (B), ha uno spessore abbastanza sottile, ma nonostante ciò ha una buona resistenza a compressione in piano e una buona stampabilità.  Rispetto alle altre due tipologie, però dispone di una bassa resistenza alla compressione verticale.

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